Intervento integrato di recupero funzionale degli ex Macelli comunali di Cellere e di allestimento del nuovo museo dedicato alla lettura antropologica del fenomeno storico del brigantaggio nella Tuscia laziale.
Un museo per raccontare storie e microstorie di vita vissuta attraverso semplici oggetti, piccole immagini, rumori di fondo, suoni, musiche e, soprattutto, parole – parole scritte, parole cancellate, parole che affiorano dai muri, dagli intonaci e dagli alberi, parole sussurrate, parole dette, parole cantate, parole urlate, parole di protesta: parole che ricompongo assieme i frammenti e le tessere di un grande affresco storico di una Storia con la esse maiuscola..
La scenografia d’insieme assume le sembianze di un grande bosco che avviluppa e contiene totalmente la navata centrale degli antichi macelli: un bosco stilizzato di quinte, palizzate, pareti mobili, ante, cassetti, trappole, nicchie, che proteggono, nascondono e, allo stesso tempo, rivelano indizi, segnali, tracce per stimolare il visitatore ad aprire, chiudere, spostare, toccare, abbassare, alzare, ecc., spingendolo sempre più a penetrare nel fitto della vegetazione, nel vivo delle storie dei briganti e del loro mondo, alle radici delle cause di un profondo malessere sociale …
Gli alberi parlanti contrappuntano il salone: sulle loro ramificazioni frondose le foglie-foglio riportano notizie, informazioni, vecchi documenti, disegni che declinano una moltitudine di storie, grandi e piccole …
La taverna del brigante: il luogo simbolo di una post-modernità che si riallaccia direttamente con il passato senza fare i conti con la Storia, sorta di sacrario per la conservazione e la distorsione del mito popolare del brigante Tiburzi …
Il treno come elemento simbolo della modernità negata (visto che il treno da queste parti non è mai arrivato), di una modernità che irrompe nel paesaggio del museo con la sua dirompente carica di stridore, rumore di ferraglia, fragore di macchina, mentre dai finestrini scorrono le immagini e le parole di una Maremma ormai scomparsa …
Le piccole stanze al piano soppalcato, dove la narrazione è scandita da una scenografia minimale di suoni, luci in movimento e piccole icone, per raccontare alcuni degli episodi della vita del brigante Tiburzi, tra i più presenti e ancora vividi nella tradizione orale locale.
RTP – Progettazione edilizia: arch. Lorenzo Greppi (capogruppo, direzione artistica dei lavori) e arch. Claudio Colonnelli (direzione dei lavori delle opere edili); progettazione strutture: arch. Roberto Perini; progettazione museologica e direzione scientifica dei lavori – prof. Vincenzo Padiglione e prof.ssa Fulvia Caruso; progettazione e direzione dei lavori delle opere di allestimento integrato: arch. Lorenzo Greppi; progettazione grafica: Francesca Bellini delle Stelle e Chiara Ronconi
Luogo: ex Macelli comunali, Cellere (Vt)
Incarico svolto: capogruppo RTP, progettazione e direzione artistica delle opere di recupero funzionale, progettazione e direzione dei lavori delle opere di allestimento integrato (importo lavori 695.000 €)
Committenza: Comune di Cellere
Anno: 2004-2007
Recensione Tiburzi è vivo ...